Attualità

Che successo per Parma Facciamo Squadra

Chiusa la Campagna, il progetto continua: ora è Nonpiùsoli la grande sfida del volontariato per costruire una rete di solidarietà intorno alle persone fragili

Si è chiusa con un evento online la settima edizione di Parma Facciamo Squadra e il bilancio è decisamente positivo. Un risultato non scontato perché, in linea con l’anno che abbiamo attraversato, anche la campagna ha dovuto rivedere la sua formula consueta. Ma se il Covid ha annullato i tanti eventi che la costellavano, ciò che non si è fermato è l’entusiasmo e la generosità di chi l’ha comunque sostenuta. Così, ancora una volta, si è confermata quella fiducia che il progetto ha visto crescere edizione dopo edizione. In poco più di un mese, sono stati raccolti 60.265 euro, diventati 210 mila con l’effetto moltiplicatore. E’ il primo frutto della generosità di tanti cittadini, gruppi e associazioni che hanno donato il loro contributo; di Barilla, Chiesi e Fondazione Cariparma che hanno quadruplicato il valore di ogni donazione; di Conad Centro Nord che anche quest’anno ha scelto di sostenere l’Anolino solidale. Il denaro raccolto consentirà di consolidare una rete sempre più capillare di volontari capace di coprire ogni angolo di territorio per sostenere le persone fragili e dare concretezza, insieme alla comunità, al progetto Nonpiùsoli. Due le iniziative che hanno caratterizzato questa settima edizione: gli anolini solidali e le coperte. L’Anolino solidale quest’anno si è presentato come un’impresa nuova, vista l’impossibilità di coinvolgere quei milleseicento volontari che impastavano gomito a gomito chilometri di sfoglia. Così la sfida è stata colta ancora una vota da Conad Centro Nord che ha acquistato e donato 1500 chili di anolini mettendo al lavoro un piccolo pastificio artigianale e un folto gruppo di chef, in gran parte ristoratori di Parma Quality Restaurants. E’ sempre grazie a Conad e ai suoi trenta punti vendita che gli anolini, volati via in poche ore, hanno raggiunto ogni angolo di città e provincia. La Serenissima ristorazione ha offerto il supporto logistico. Anche le coperte solidali, sono state un successo. Ne sono state vendute più di cento e sono frutto delle mani generose delle donne del Centro Sociale e del Punto di Comunità di Sorbolo e Mezzani, volontarie che, con il loro lavoro a maglia, hanno voluto donare quell’abbraccio caldo che a tutti è mancato. La campagna è stata coordinata in ogni sua fase da CSV Emilia.

Ora che si è chiusa, è il momento di dare concretezza al progetto Nonpiùsoli ed è una grande sfida per le diciotto associazioni che hanno scelto di farne parte. Sono: AISLA, AIMA, ANSPI San Pancrazio, Comunità di Sant’Egidio, INTERCRAL, Assistenza Pubblica, AUSER, ANCESCAO, Croce Rossa Parma, Croce Rossa Fidenza, Croce Rossa Fontanellato, Emporio, ANFFAS, Verso il sereno, Comunità solidale, Intesa San Martino - progetto Consultami, Centro Sociale Autogestito Sorbolo, Gruppo sostegno Alzheimer Fidenza e collaborano con i dieci Punti di Comunità diffusi fra Parma e provincia per costruire insieme una rete di aiuto. Le associazioni appartengono a territori diversi, guardano alla fragilità da angolature differenti ma da mesi siedono allo stesso tavolo per capire insieme come intercettare le persone in difficoltà e raggiungerle nelle loro case, in ogni angolo di città e provincia; uomini e donne che spesso il Covid ha messo ancor più in difficoltà e che non sempre hanno il coraggio di uscire allo scoperto e chiedere aiuto. Sono tre gli anni di lavoro che il volontariato si è dato per portare a regime il progetto. Una rete di volontari a chilometro zero capace di tenere dentro chi è solo o in difficoltà dagli anziani, alle persone malate o disabili o in povertà. Prossimità è la parola chiave così, per arrivare a tutti, è stata costruita una rete capillare dove ciascuna associazione si prende cura di un piccolo pezzo di territorio, di un quartiere o parte di esso, per monitorarne i bisogni e coordinare l’attività dei volontari. Allo stesso modo, ciascuna realtà metterà a disposizione delle altre la sua competenza specifica. Fra loro c’è chi ha consolidato la pratica dell’ascolto, chi la capacità di supportare i familiari di un disabile o di un malato, chi conosce il mondo degli anziani o chi ha a che fare con patologie specifiche … E’ quel grande sommerso che si vuole raggiungere con un volontariato porta a porta, fra vicini di casa, fatto di piccoli gesti che si sommano ad altri e di un impegno leggero. Portare la spesa, fare una telefonata o una commissione, chiacchierare davanti a un caffè o passeggiando sotto casa. Semplici gesti di cura che fra buoni vicini dovrebbero essere la normalità e per i quali, paradossalmente, non dovrebbero servire volontari. L’invito a contribuire è rivolto a tutti perché tutti possono aggiungere al puzzle il loro piccolo pezzo, su due fronti. Anzitutto serve arrivare a chi ha bisogno. I Servizi dei Comuni saranno gli interlocutori naturali, insieme all’Ausl, le Asp, ACER, ai medici di base, ai parroci, ai farmacisti. Ma altre sentinelle possono aiutare a intercettare le persone fragili e invitarle a farsi avanti: sono i negozianti di quartiere, i vicini di casa, i conoscenti, amici e parenti. Il primo appello è quindi quello di invitare chi è in difficoltà a farsi avanti. E poi servono nuovi volontari che donino anche solo un pizzico del loro tempo magari a chi abita nella porta a fianco. Ognuno può scegliere di mettersi in gioco e diventare volontario contro la solitudine. Per tutto questo sono stati attivati il sito www.nonpiusoli.parmawelfare.it una mail e un numero di telefono. Per segnalare la propria disponibilità o il proprio bisogno basta chiamare il 327. 307 3216 o scrivere a nonpiusoli@parmawelfare.it. Perché è insieme che possiamo sconfiggere le solitudini. All’evento di chiusura erano presenti i partner della campagna, le istituzioni, le associazioni. Ciascuno ha voluto condividere la propria soddisfazione in un pensiero.