Cronaca

Fidenza, appalti truccati per l'acquedotto, manipolata gara da 8 milioni di euro: 5 arresti

I Carabinieri hanno ricostruito i vari passaggi, dopo la denuncia dei membri della Commissione analisi ed indagini accurate su una busta 'segnata': ai domiciliari Dino Pietralunga, direttore di Emilia Ambiente, Aldo Toscani, vice presidente di Coimpa

Scandalo a Fidenza. Una gara da 8 milioni di euro per l'affidamento dei lavori per la costruzione di infrastrutture connesse ai servizio acquedotto sarebbe stata truccata per avvantaggiare un'azienda, che ha vinto la partita grazie ad un cambio di buste. A finire agli arresti domiciliari, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Parma, alcune persone, tra le quali il presidente ed il vicepresidente di uno dei tre Consorzi in gara e il presidente della Commissione aggiudicatrice di Emilia Ambiente. La società ha annullato la gara dopo i sequestri effettuati dai Carabinieri.  

Gli arrestati sono Dino Pietralunga, direttore di Emilia Ambiente, Aldo Toscani, vice presidente di Coimpa e due dipendenti dello stesso consorzio Coimpa. Tutti sono accusati di turbativa d'incanto, falso materiale e ideologico e rivelazione di segreto. 

La gara per la quale sono scattate le manette è quella relativa all'affidamento dei lavori per la costruzione di infrastrutture legate ai servizi acquedottistici per undici Comuni della provincia di Parma, situati nella Bassa, tra cui anche Fidenza. Emilia Ambiente ha indetto la gara che portava come data di scadenza il 30 marzo del 2016.

Entro il 15 maggio i tre consorzi partecipanti, tra cui Coimpa -tre dipendenti e il vicepresidente sono finiti in manette- hanno presentato le offerte. In una prima fase la Commissione ha valutato i requisiti, nella settima seduta ha discusso della valutazione tecnica dei tre progetti presentati. Il Consorzio Coimpa era in svantaggio rispetto agli altri due. Nell'ottava seduta i membri della Commissione hanno valutato l'offerta economica.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti a questo punto, tra l'8 e l'11 luglio del 2016 ci sarebbe stato lo scambio di buste, che avrebbe favorito il consorzio Coimpa, indietro dopo la prima valutazione. Il 13 luglio la commissione denuncia possibili irregolarità poiché era stata trovata una busta con un segno. Le indagini dei Carabinieri, che si sono avvalsi di perizie tecniche e della collaborazione dei Ris, hanno portato a verificare le responsabilità in merito a quella busta. Da queste verifiche e da alcune intercettazioni si è arrivato all'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare per le cinque persone, che si trovano tutte agli arresti domiciliari. 
 


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