Autobus, gli studenti contro gli aumenti: "Penalizzato il diritto allo studio"
Chi studia ed utilizza i mezzi pubblici tutti i giorni è il primo a protestare contro le nuove tariffe dei biglietti e degli abbonamenti della Tep, mentre l'Associazione Nuovi Consumatori ha presentato un ricorso al Tar
Se si sostiene che il trasporto pubblico debba essere incentivato e poi, nei fatti, i biglietti aumentano, i cittadini non saranno certo stimolati all'uso del bus. Il 12 marzo, in occasione di una giornata nazionale contro la riforma Gelmini, alcuni studenti degli Istituti Superiori, dotati di striscione e di contenitori per favorire il riutilizzo di biglietti timbrati ancora validi, sono partiti da Piazza Garibaldi ed hanno toccato alcune fermate di autobus in centro. Ai passanti e a chi prendeva l'autobus hanno distribuito un biglietto simbolico a zero euro, valido per tutto il giorno.
Frank fa parte del collettivo Studenti e Studentesse Medi di Parma, che ha organizzato la protesta. "Il diritto di raggiungere il luogo di studio dovrebbe essere garantito dallo Stato, è una parte del più generale diritto allo studio: invece non è così ed inoltre questi aumenti penalizzano ancora di più la nostra vita da studenti.
Siamo contrari alle nuove tariffe che serviranno solo a coprire i buchi fatti dalle solite persone. Da lunedì inoltre ci sono riduzioni di orario, il servizio non è certo migliorato. Sono aumentati anche gli abbonamenti mentre le agevolazioni per noi studenti diminuite. Faccio un esempio: su un abbonamento annuale di 400 euro per un tratto extraurbano lo sconto, annuale, per gli studenti è di circa 20 euro. L'Associazione Nuovi Consumatori ha fatto un ricorso al Tar contro gli aumenti, discuteremo presto con loro e con gli studenti universitari per promuovere una serie di iniziative comuni".