Cronaca

Bambino escluso, la lettera di un'educatrice a Bertoncini

La lettera di un'educatrice a Bertoncini presidente delo Juventus Club dopo l'intervista a Parmatoday, in seguito al caso del bambino di 10 anni escluso. 

LA LETTERA - Gentilissimo Bertoncini, dopo aver letto le sue dichiarazioni, in risposta alla lettera dei genitori del bambino escluso ho sentito il dovere morale di esprimere la mia solidarietà al bambino in questione. Il mio non è il punto di vista di un genitore deluso per l’esclusione del proprio figlio dalla squadra di cui fa parte da due anni, né tantomeno quello di un membro di una società calcistica che fa i conti col numero di iscritti. Il mio è lo sguardo ad un bambino destinatario di una lettera. Lo sguardo di un’educatrice che quotidianamente lavora per tutelare il diritto al gioco che ogni bambino ha. Perché è di questo che stiamo parlando: di un gioco. Il gioco del calcio, che per dei bambini di 10 anni deve essere veicolo educativo oltre che uno sport. L’esperienza calcistica dai 6 ai 10 anni dev’essere vissuta come educazione motoria, impegno, momento di socializzazione, acquisizione  e interiorizzazione di regole, rispetto dei compagni e degli avversari. E’ questo il primo passo. Rispettate queste condizioni il bambino si troverà nel contesto ideale per crescere e acquisire abilità, conoscenze e competenze tecnico-tattiche che faranno di lui un “piccolo giocatore di calcio” ma anche un “piccolo uomo” capace di sapere, una volta adolescente e adulto, stare al mondo rispettando gli altri e le regole. Mi auguro che questo episodio possa essere sputo di riflessione e motivo di crescita per molte società. Francesca Gulletta, Educatrice dell’Infanzia
 


Si parla di