Cronaca

Chiostro di Lettere, Paolo Nori presenta 'Mo mamma, da chi vogliamo essere governati?'

Venerdì 31 gennaio ore 16.30 al Chiostro di Lettere e Filosofia in via D'Azeglio, 85 Paolo Nori presenta "Mo mamma. Da chi vogliamo essere governati?" "Mo mama, che è, in un certo senso, il titolo del libro, è un’espressione dell’italiano regionale"

Venerdì 31 gennaio ore 16.30 al Chiostro di Lettere e Filosofia in via D'Azeglio, 85 Paolo Nori presenta "Mo mamma. Da chi vogliamo essere governati?" "Mo mama, che è, in un certo senso, il titolo del libro, è un’espressione dell’italiano regionale, si dice nella zona di Parma e forse anche in un po’ di Emilia e forse anche in un po’ di Lombardia e per chi non sa cosa vuol dire si potrebbe tradurre con Mamma mia, solo che Mamma mia potrebbe essere anche un’esclamazione che dipende dall’entusiasmo, Mamma mia che bello, ecco Mo mama che bello non si può mica dire, mi sembra. E quindi. Niente. E è un libro, mo mama, che parla di tante cose tra le quali il fatto che la politica, cioè i politici, quelli per esempio che si rivolgono ai bambini delle elementari dicendo loro: «Restate semplici e date importanza alle piccole cose», cioè trasmettendo loro, in un certo senso, dei valori, come la semplicità e la piccolezza, ecco secondo me quei politici lì, io non lo so se fanno bene, a trasmettere ai bambini i loro valori." Paolo Nori

Biografia
Dopo il diploma in ragioneria ha lavorato in Algeria, Iraq e Francia. Tornato in Italia ha conseguito la laurea in Lingua e Letteratura Russa presso l'Università di Parma, con una tesi sulla poesia di Velimir Chlebnikov. Ha quindi esercitato per un certo tempo l'attività di traduttore di manuali tecnici dal russo part time. Alla redazione de Il semplice conosce Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati, Ugo Cornia, Daniele Benati, con i quali collabora per anni, cominciando a pubblicare i suoi scritti fortemente influenzati dalle avanguardie russe ed emiliane. È fondatore e redattore della rivista L'Accalappiacani, edita da DeriveApprodi. Collabora con alcuni quotidiani tra cui il manifesto, Libero, Il Foglio e Il Fatto Quotidiano.


Si parla di