Cronaca

Legambiente, staffetta del digiuno contro la Tirreno-Brennero

Ha cominciato in Veneto Don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i Costruttori di Pace, a denunciare con il proprio digiuno, la follia dei 1000 km di nuove autostrade. Domani sarà il turno di Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna

Ha cominciato in Veneto Don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i Costruttori di Pace, a denunciare con il proprio digiuno, la follia dei 1000 km di nuove autostrade che rischiano di abbattersi sulla pianura più fertile d’Europa. Dopo i capannoni vuoti che riempiono la Pianura padana, è partita infatti la stagione delle autostrade, a sferrare un nuovo attacco a quel che resta del suolo agricolo da cui dipende la gran parte della produzione agroalimentare made in Italy.

Eppure basta gettare uno sguardo a una carta delle autostrade d’Italia per capire che il bacino padano non ha bisogno di 1000 km di nuove autostrade. E basta confrontare i dati della mobilità di persone e merci con quelli del resto d’Europa per rendersi immediatamente conto che lo sbilanciamento del Nord Italia non è sul versante della dotazione stradale, ma su quello dell’eccessivo livello di motorizzazione individuale (superiore del 20% alla media europea) e dell’inadeguatezza dell’integrazione logistica per le merci, con le ferrovie italiane che ormai sulla rete interna trasportano meno del 3% delle merci: un vero record europeo di inefficienza.

Tirreno-Brennero, Cispadana, Passante Nord bolognese, bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e Orte-MestreE55 sono le 5 infrastrutture viarie previste per una regione, l’Emilia-Romagna, che ogni anno ricopre di cemento e asfalto il proprio suolo a ritmi intensissimi, minacciando le sempre più esigue risorse naturali ed agricole, e che è attanagliata ogni inverno dalla piaga dello smog.

Domani, martedì 24 settembre, sarà il turno di Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna, per protestare, raccogliendo la staffetta del digiuno lanciata dall’associazione per la difesa del suolo, cominciata venerdì scorso da Padova, continuata nel week end in Lombardia e giunta ora nella nostra regione. Per 15 giorni Legambiente invita tutti a unirsi alla mobilitazione e alla staffetta: chi partecipa può inviare una foto recante la scritta “Oggi digiuno anch’io contro le grandi opere inutili e il troppo cemento”. Si potrà seguire la campagna sul sito lombardo dell’associazione, sulla pagina facebook di “Legambiente Lombardia” e su twitter con l’hashtag #lastaffettadeldigiuno.

"L’iniziativa è un modo simbolico per dare eco e continuità allo sciopero della fame attuato da Don Bizzotto – afferma Lorenzo Frattini – per denunciare un problema diventato per l’Emilia-Romagna, così come per tutte le regioni del Nord Italia, una vera e propria emergenza ambientale e sociale. Alla voracità di suolo, della speculazione e della rendita immobiliare, opponiamo la fame di bellezza della società civile".
Ma la protesta emiliano-romagnola non riguarda solo la proliferazione di strade e autostrade, bensì anche ad altre forme di cementificazione e consumo di suolo: il maxiprogetto del Bologna FC, o gli interventi nell’area SAPABA di Casalecchio di Reno, sono solo due esempi eclatanti di una consuetudine estesa su tutto il territorio regionale.


Si parla di