Cronaca

Via Burla, 708 detenuti: criticità e problemi di organico

Dal resoconto delle attività di Antigone Emilia-Romagna 2023 emergono diversi problemi. La carenza di agenti di polizia penitenziaria pone problemi di gestione in relazione al carico dovuto alla mole di traduzioni verso strutture sanitarie e tribunali

Via Burla - foto di repertorio

Con il dossier relativo all'attività di osservazione delle condizioni di detenzione svolta dall'Associazione Antigone Emilia Romagna, si evince come l’incremento generale delle persone detenute nell’anno 2023 (da 3407 a 3572, dati ufficiali al 31 dicembre) sfiori il 5%, portando la regione Emilia Romagna a un tasso di sovraffollamento pari al 120%, contro il 117.5% del tasso nazionale medio. Gli istituti più sovraffollati sono Bologna (163.5%), Ferrara (156.5%) e Modena (137%). Con 708 presenze il carcere di Parma si conferma il secondo istituto della regione per presenze. L’istituto è suddiviso in tre padiglioni, dei quali uno destinato a detenuti in regime di 41 bis. Nel vecchio padiglione vi sono le sezioni dedicate all’isolamento e alle persone in regime di alta sicurezza (AS2 e AS3), ma anche sue sezioni di media sicurezza. Nel nuovo padiglione solo sezioni di media sicurezza, con ambienti molto luminosi e ben curati. Dal punto di vista strutturale il primo presenta spazi decisamente più angusti e problematiche ricorrenti degli impianti di riscaldamento (anche dell’acqua). Particolarmente tesa ci è apparsa la situazione nella sezione ex art. 32: dotata di ben 25 camere detentive (50 posti letto), è la più grande della regione e riceve nell’ultimo periodo anche detenuti trasferiti da altri istituti: qui, il livello di conflittualità appare molto elevato, con incidenti che si verificherebbero quasi quotidianamente. Per quanto attiene alle sezioni di alta sicurezza è direttamente percepibile (oltreché ampiamente segnalato dai detenuti e dal personale) il problema dell’invecchiamento della popolazione, con un carico aggravato per l’area sanitaria e il SAI, che faticherebbero a garantire i servizi con la dovuta tempestività: ci viene riferito infatti di conseguenti tempi lunghi per le prestazioni sanitarie anche a fronte di patologie croniche e conclamate. Il sotto-organico polizia penitenziaria pone problemi di gestione in relazione al carico dovuto alla mole di traduzioni verso strutture sanitarie e tribunali.


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