Melandri corre verso la Lega Pro: così il Micio si è riguadagnato la stima di Gigi
Apolloni, che nel girone di ritorno lo ha fatto spesso sedere in panchina, ora crede fortemente in Daniele. Dodici gol, assist e la capacità di saper interpretare più ruoli. Ecco perché piace
Dal nostro inviato
PARMA - Manca una gara al termine della stagione, novanta minuti separano il Parma dall'obiettivo numero due: l'imbattibilità. Dopo che il primo è stato raggiunto in scioltezza, la promozione. Poi ci sarà da fare i conti con Samb e Gubbio (e con le altre) per tentare di arrivare anche al terzo. Lo scudetto è un'idea che affascina parecchio società e tifosi che, con orgoglio, manifestano questo incredibile senso di appartenenza appena ne hanno l'opportunità. Basta vedere le uscite pubbliche del Parma, in giro per i campi di provincia a disputare delle amichevoli oppure nei club. Inondati da un entusiasmo pazzesco, se si considera che la categoria è quella che è e che il Parma ha fatto la storia del calcio italiano. Quello che è successo quest'anno è sicuramente qualcosa di irripetibile. Come irripetibile è stata la stagione di certi protagonisti. Quasi nessuno, anche perché nessuno lo conosceva, si sarebbe aspettato uno Zommers del genere, o un Cacioli talmente decisivo, oppure un Corapi di così alto livello o un Melandri capace di cambiare le partite quasi tutte le volte che viene chiamato in causa. Soprattutto quando entra dalla panchina. Mai nessuno, in questa stagione con la maglia del Parma, è stato capace di essere così decisivo entrando a gara in corsa. Per le qualità tecniche, per l'abnegazione e per lo spirito di sacrificio, per il fatto di essere sempre a disposizione, per l'intelligenza calcistica, Melandri si sta guadagnando la riconferma, anche in Lega Pro.
RIGORE CONTRO IL DELTA - Un esempio su tutti: al 56' della partita contro il Delta Rovigo, quella che poi è valsa la promozione, il Parma si trova sull'1-1. Guazzo ha sbloccato la gara dopo 18', in uno stadio gonfio di entusiasmo, Boilini al 50' ha gelato i sedicimila del Tardini pronti a fare festa.
DOPPIETTA CON LA SAMMAURESE - Nelle prime dieci partite riesce a incamerare 706 minuti, segnando quattro gol. Poi un calo di rendimento, dovuto forse anche allo 'sballottamento' tattico che hanno vissuto anche altri suoi compagni, soprattutto a metà dell'annata in una stagione con l'obbligo di far giocare quattro Under.