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Il nostro canto libero

Era il 2 giugno 1970 quando Lucio Battisti e Mogol entrarono all’Albergo Roma per il pernottamento. L’occasione della tappa borgotarese era il loro mitico viaggio tra Milano e Roma: 600 chilometri percorsi a cavallo in venti tappe.  

Questo episodio è ancora ben chiaro nei ricordi di Pier Giorgio Oemi, a quel tempo occupato nell’albergo di famiglia: “In paese nessuno sapeva del loro arrivo, ma immagino che la tappa borgotarese sia stata scelta per la presenza del maneggio e custodirvi i cavalli per la notte. Non avevano nemmeno prenotato le camere, così, quando li vidi entrare non volevo credere ai miei occhi, lì per lì pensai a una somiglianza, ma ogni dubbio si dissolse quando mi presentarono la carta d'identità… Lucio Battisti e Giulio Rapetti. Ricordo anche li trattai come qualsiasi altro cliente ed ebbi poi modo di sapere che la cosa gli fece piacere.”. 

Da quell’avventura sono passati quarantasei anni, ma nonostante tutto è considerata ancora un’impresa a cui ispirarsi. L’occasione di tornare su quelle stesse tracce è stata colta da Andrea Pertegato, pilota dell’elisoccorso della Regione Toscana, e Pietruccio Montalbetti, leader del gruppo dei Dik Dik. Anche loro passeranno per gli stessi luoghi toccati da Battisti e Mogol e perciò soggiorneranno ancora a Borgotaro percorrendo il tratto della storica Via degli Abati che da Bobbio porta a Pontremoli. 

Durante le ventidue tappe saranno raccolti fondi devoluti in beneficenza e il ricavato di questa serata, al netto delle spese, sarà totalmente utilizzano nel progetto di accoglienza di bambini orfani provenienti dalla Bielorussia che la comunità borgotarese sta predisponendo per il prossimo luglio. Il promotore di questa finalità è l’Associazione Arcobaleno che si occupa di disabilità e di cui Pier Giorgio è Presidente.

Il nostro canto libero - Cantiamo insieme Battisti” è l’iniziativa che riguarderà la tappa borgotarese e consisterà nel ritrovarsi la sera del 2 giugno in Piazzetta la Quara e lì cantare tutti assieme, sostenuti dalla sola base musicale, proprio come una sorta di karaoke collettivo, alcune delle intramontabili canzoni di Mogol-Battisti.


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