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miseria nera di paul verlaine ai diari per la giornata delle librerie indipendenti

Per la Giornata delle Librerie Indipendenti, una festa di un giorno che si svolge presso librerie indipendenti in tutto il territorio nazionale l'ultimo sabato di aprile, sabato 29 Aprile alle ore 18 Presentazione del volume "Miseria Nera" di Paul Verlaine a cura della traduttrice Michela Landi. Modera la serata il giornalista Massimo Beccarelli. Pubblicato dalla casa editrice Edizioni della Sera nella collana I grandi inediti per la prima volta in Italia gli ultimi taccuini del grande poeta maledetto. L’anno successivo alla pubblicazione di Mes hôpitaux (1891), resoconto al contempo patetico e divertito delle sue cicliche esperienze di internamento per miseria o malattia,Verlaine approfitta di un momento di grazia per recarsi in Olanda a tenere alcune conferenze su invito di amici artisti. Il suo periplo ferroviario, che interessa l’Aia, Leida, Amsterdam,gli consente di rivolgere uno sguardo di poeta-fanciullo, sempre incantato, alle cose della natura o della cultura che, attraversate e trasfigurate dal colpo d’occhio, appaiono sempre in spaccati inediti. Verlaine ha il dono della verginità dello sguardo: ogni cosa vista e vissuta – siano camere d'ospedale, sale di conferenza, boschi, opere architettoniche– sembra irradiata dalla confusa luce di un sogno d'infanzia. Le forme si vivificano e rivelano spesso l’ironia di insoliti rapprochements.I numerosi riferimenti, in entrambi i taccuini, a luoghi e situazioni precise tratteggiano,attraverso il particolare vissuto, una storia alternativa della Francia, ai margini dell’ufficialità. Ma non solo. La scena volentieri spalancata su spazi intimi e talvolta compiaciutamente osceni, fa sì che una luce cruda investa l’intimità di un uomo spesso mitizzato dalla storia letteraria. Verlaine, giunto alla fine della decadenza (per parafrasare un suo celebre verso), non pensa che alla morte e, purtuttavia, non rassegnandosi a cadere tra le braccia della “Camarde” le lancia, ogni giorno, la sua sfida. Il diario dei ricoveri e il diario di viaggio qui presentati insieme e mai pubblicati in italiano, costituiscono una testimonianza quanto mai vivida e autentica dell’ultimo Verlaine, sempre lacerato tra desiderio di fuga e desiderio di un riparo; o, forse, di una riparazione a un qualche ancestrale dolore. Michela Landi, docente di Letteratura francese all’Università di Firenze e redattrice della rivista di poesia comparata “Semicerchio”, si occupa principalmente dei rapporti poesia-musica tra Otto e Novecento. Ha scritto alcuni volumi e numerosi articoli sulla letteratura simbolista e su Verlaine. Ha inoltre pubblicato, per il quotidiano «La Repubblica», una corposa Antologia della poesia francese (2004) in cui ha tradotto, tra gli altri, anche testi verlainiani. Ha curato, per la collana “Un secolo di poesia” del «Corriere della sera», il volume: Paul Verlaine, La pioggia nel cuore (2012). Paul Verlaine (1844-1896), poeta maledetto e frequentatore della bohème parigina, esordisce a soli 22 anni con i Poèmes saturniens cui seguiranno le Fêtes galantes e La Bonne Chanson. Nel 1871 incontra Arthur Rimbaud e per lui abbandona la moglie dedicandosi a una vita errabonda tra Inghilterra e Belgio che culminerà con il ferimento dell’amico e la carcerazione con l’accusa di sodomia. Nel 1874 scrive le Romances sans paroles. Nell’ultima fase della sua vita si riavvicina al cattolicesimo, compone Sagesse, Jadis et Naguère e Parallèlement. La malattia e la miseria lo perseguiteranno fino alla morte che lo raggiungerà a soli 52 anni


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