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Lilibet. The Queen: mostra sulla Regina Elisabetta II allo spazio Italia Veloce

Italia Veloce di via Dalmazia 3/a, storica officina di Parma all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design, ospita la mostra collettiva “LILIBET. The Queen”, a cura di Cinzia Lampariello Ranzi, in collaborazione con Agostino Art Gallery. 

Monarca dei record, sovrana di stile, ultima vera icona pop del nostro tempo che ha ispirato serie televisive, film, canzoni e opere d’arte, Sua Maestà la Regina Elisabetta II è protagonista delle opere di alcuni dei più affermati artisti e street artists internazionali come Endless, Marco Lodola, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, TVboy.

Tra queste, una grande tela di Endless, artista londinese che coniuga arte contemporanea e arte di strada. La Regina risplende in una scultura luminosa di Marco Lodola, tra i cui soggetti ricorrono spesso icone mondiali, da Marilyn Monroe a Mao Tse-tung. Seguono tre ritratti ironici e irreverenti di Sua Maestà firmati da Mr. Brainwash, allo stato Thierry Guetta, artista francese noto al grande pubblico per il celebre film “Exit Through the Gift shop” diretto da Banksy, che da oltre vent’anni veicola attraverso pop e street art messaggi di amore e di libertà. Segue “God Save The Queen” di Luigi Maria Muratore, aka Raptuz, classe 1968, tra i pioneri del writing italiano e fondatore, assieme a J Ax, della storica Spaghetti Funk. Jamie Reid (Londra, 1947) è un artista britannico, noto soprattutto per aver curato l’immagine punk dei Sex Pistols. Alcune delle litografie in mostra sono basate su una famosa fotografia scattata da Cecil Beaton alla regina Elisabetta II. TVboy, infine, rappresenta la Regina in abiti punk. Alle sue spalle è riprodotta con graffiti e colature di colore la bandiera del Regno Unito, mentre sulla sua maglietta compare la scritta “Punk’s not dead”.

Date: 1 Aprile - 21 Maggio

Location: Italia Veloce - Spazio Vetreria

Ingresso: gratuito

Orari:
Venerdì 18.00 – 22.00
Sabato, domenica e festivi 11.00 – 20.00

a cura di Cinzia Lampariello Ranzi
in collaborazione con Agostino Art Gallery


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