ParmaToday

monte delle vigne: callas 2020, un’opera ben riuscita

La nuova Malvasia in purezza dell’azienda di Ozzano Taro premiata con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Gestione biologica dei vigneti e vinificazione in anfora

Callas, la malvasia di Candia aromatica in purezza di Monte delle Vigne (Ozzano Taro), torna ad aggiudicarsi i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento della Guida ai Vini d’Italia 2022 del Gambero Rosso. “Grazie a questo traguardo, che è per noi un tassello fondamentale della strada finora percorsa, nel segno della sostenibilità e dell’attenzione al territorio, ci confermiamo tra le eccellenze enologiche nazionali – commenta Paolo Pizzarotti presidente di Monte delle Vigne – Lo facciamo con un vino che insieme a Nabucco rappresenta da oltre vent’anni la nostra caratteristica peculiare: la produzione di grandi vini fermi in un territorio dove dominano i frizzanti. Si tratta di un cammino che ci ha portato a ottenere questo grande risultato, che ritengo indispensabile per i doveri che abbiamo: il nostro fare vino deve essere improntato alla sostenibilità ambientale per darci prodotti sempre più buoni, sani e pensati per una maggiore longevità”. Le viti di malvasia da cui si ottiene Callas crescono in terreni calcareo-argillosi, tra 230 e 300 metri s.l.m., da vigneti allevati a Guyot semplice con una resa di 60 quintali per ettaro. Dopo la vendemmia, manuale con selezione dei grappoli, il 30% delle uve riposa in anfora, macerando sulle proprie bucce a contatto con gli acini interi per nove mesi. Il restante 70% affina in acciaio e viene poi assemblato prima dell’imbottigliamento. Callas nasce dalla collaborazione con Luca D’Attoma, enologo e consulente per la produzione vinicola, tra i primi in Italia ad aver abbracciato la viticoltura biologica e biodinamica, che segue Monte delle Vigne dal 2018. Il premiato Callas 2020 è “frutto di un’annata davvero bella – spiega l’amministratore delegato Lorenzo Numanti – nella quale grazie al favorevole andamento climatico abbiamo potuto eseguire ogni intervento al momento giusto”. Giornate di sole predominanti, temperature mai eccessive e piogge ridotte ma cadute nei tempi ideali, a metà luglio, hanno contribuito a migliorare situazioni climatiche comunque equilibrate: in tal modo le uve hanno potuto maturare evitando stress e appassimenti. “In queste condizioni – prosegue Numanti – la gestione biologica dei vigneti ha dato risultati sorprendenti e ha permesso di attendere maturazioni complete, più ricche e concentrate dal punto di vista aromatico. Così le uve, con la loro freschezza importante, hanno dato vita a mosti fini ed eleganti che caratterizzano la nostra malvasia di Candia”.