Politica

Andrea Bui: "Gli stipendi non sono cresciuti per 30 anni: salario minimo a 10 euro l'ora"

Il candidato con Unione Popolare come capolista al collegio plurinominale della Camera dei Deputati: "La politica ha rinunciato da tempo a tutelare gli interessi dei lavoratori, cercando di farci credere che gli interessi di tutti coincidano con quelli di banche e multinazionali"

Andrea Bui, candidato con Unione Popolare come capolista al collegio plurinominale della Camera dei Deputati

«In Italia gli stipendi non sono cresciuti per 30 anni - sottolinea Andrea Bui, candidato con Unione Popolare come capolista al collegio plurinominale della Camera dei Deputati - nessuno in Europa ha fatto peggio di noi. Nell’ultimo anno la crescita di qualche zero virgola sarà annullata da un’inflazione trainata dal caro energia. Più della metà dei lavoratori in Italia ha un contratto collettivo scaduto, in attesa di rinnovo in alcuni casi da anni. Nel paese la cui costituzione definisce la Repubblica “fondata sul lavoro” il lavoro vale poco o nulla. E’ il frutto di 30 anni in cui centro-destra e centro-”sinistra” si sono piegati alle logiche neoliberali: privatizziamo, apriamo i mercati, favoriamo le grandi imprese per competervi e il benessere arriverà per tutti. Nella prospettiva di un futuro fosco, con un aumento dei prezzi generalizzato, il tema del lavoro è primario e proprio per questo nel programma di Unione Popolare è al primo posto, prevedendo un salario minimo a 10 euro lordi l’ora e l’abolizione delle leggi che hanno distrutto le tutele dei lavoratori nel nostro paese a partire dal cosiddetto Jobs Act.

Proposte che appaiono fantascienza rispetto al dibattito politico attuale, perché la politica ha rinunciato da tempo a tutelare gli interessi dei lavoratori, cercando di farci credere che gli interessi di tutti coincidano con quelli di banche e multinazionali. In diversi paesi europei provvedimenti come questi sono sostenuti da forze politiche che hanno percentuali solide. In Italia manca da tempo una forza che si faccia portavoce degli interessi dei lavoratori e noi abbiamo l’ambizione di farlo con Unione popolare, un buon motivo per votarci il 25 Settembre».


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