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Quale lavoro per Parma? - Riflessioni con il Ministro Orlando

Spesso l’opinione pubblica tende a pensare che il tema del “lavoro” non sia di competenza delle amministrazioni cittadine, che sia un tema che si gioca principalmente, se non esclusivamente, a Roma. Sebbene sia fuori di dubbio che le contrattazioni nazionali trovino nelle sedi romane il proprio luogo ideale, è altrettanto vero che le amministrazioni cittadine devono giocare in questo campo un ruolo molto più proattivo di quanto è stato fatto fino ad oggi. Non solo a Parma, ma in tutto il Paese. Anche di questo si è discusso il 21 maggio, quando il Ministro del Lavoro Orlando ha fatto visita alla città, tenendo una conferenza insieme al candidato sindaco Michele Guerra e ai candidati del Partito Democratico, Francesco De Vanna e Alessandra Tazzi. Fra i vari interventi, è stato proprio quello di Francesco De Vanna che, più di altri, è entrato in maniera chiara e decisa su quello che dovrebbe fare l’Amministrazione per promuovere politiche del lavoro più attive. Per comprendere appieno ciò che è stato detto, una premessa è d’obbligo: a Parma, come in tutta Italia, esiste un forte mismatch fra la domanda di competenze che viene fatta dal mondo del lavoro e le competenze che il nostro sistema formativo immette nel mercato. Questo dato di fatto, che danneggia gravemente l’economia di tutto il Paese, aumentando la disoccupazione giovanile e rallentando la crescita delle imprese, necessita di essere affrontato nelle sedi romane senza dubbio, ma è d’obbligo affrontarlo a livello cittadino. Perché non avrebbe senso altrimenti. Perché ogni territorio ha richieste particolari che solo esso esprime, ogni realtà cittadina ha bisogno di competenze diverse. Ed è solo promuovendo un dialogo fra imprese, associazioni, sindacati, istituzioni e sistema scolastico che questo mismatch può essere concretamente colmato. Per questo la proposta lanciata da Francesco De Vanna di creare “un’agenzia per lo sviluppo territoriale” è particolarmente calzante. Una tavola di lavoro permanente che crei un dialogo proficuo fra tutte le componenti del mondo del lavoro a Parma, che crei sinergie in grado di attrarre investimenti e metta aziende e imprese locali nelle condizioni migliori possibili per lavorare. In questo modo saranno ulteriormente valorizzate tutte le attività che le numerose B Corp presenti nel tessuto economico di Parma svolgono, così come le iniziative portate avanti dal mondo associativo, come ad esempio dall’associazione “Parma, io ci sto!”, che raggruppa alcuni dei più importanti imprenditori di Parma (Barilla, Chiesi, Pizzarotti per dirne alcuni). Le energie positive in città ci sono: vanno messe a sistema e vanno messe nelle condizioni migliori per operare. Infine, riuscire a colmare questo mismatch, anche attraverso iniziative concrete come quelle emerse durante l’evento con il Ministro Orlando, avrebbe un ulteriore vantaggio: facendo percepire la concretezza del percorso formativo agli studenti si riuscirebbero ad abbattere i fenomeni di dispersione scolastica che sempre di più si vedono nella nostra città, contrastando al contempo il fenomeno delle “baby gang”, espressione di un malessere diffuso che non possiamo più permetterci di lasciare inascoltato. Scusate se è poco.