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Mercato 'spuntato' ma il Parma fa paura lo stesso

Il direttore sportivo Daniele Faggiano ha operato stravolgendo la squadra e rivoltandola come un calzino: bocciate le scelte estive di un mercato 'biologico' infruttuoso, dentro gente di qualità, forza ed esperienza (portiere compreso). C'è tutto per andare in B

Daniele Faggiano - foto: parmatoday.it

Mercato chiuso, ora comincia il bello, adesso si gioca. Il tempo delle chiacchiere è finito, D’Aversa non vedeva l’ora che il 31 gennaio arrivasse per avere a disposizione un gruppo da plasmare a sua immagine e somiglianza. Almeno questa era l’intenzione di un allenatore che si è ritrovato una squadra non sua, scarica di testa e che ha saputo tirare su grazie a un’impresa sportiva condotta con una naturalezza tale da far sembrare ogni cosa semplice. Il bottino è molto ricco e le sette partite della sua era condite da cinque vittorie e due pareggi, l’ultimo rocambolesco contro un Venezia messo alle strette sul proprio campo e costretto a trovare il pari solamente a 3’ dalla fine, dicono che il lavoro svolto fino a qui è ottimo. 17 punti su 21 disponibili sono un buon punto da cui ripartire per dare al Parma e al suo allenatore una grande certezza: un gruppo coeso uscito rafforzato da un mercato positivo e valido che ha riempito dei buchi laddove c’era bisogno. Perché dal suo arrivo Daniele Faggiano ha svolto un lavoro di ‘potatura’ mirato a potenziare: tagliare i rami secchi di una squadra costruita male e lavorare sulle proprie debolezze per crescere.

MERCATO BIOLOGICO - Bocciato in maniera completa il progetto tecnico precedente. Via Evacuo, presentato in pompa magna e mai messo in condizione di mostrare la sua vera forza (171 gol tra i professionisti e cinque campionati vinti, non male. Ma a Parma il progetto tecnico non era adatto a lui, a causa di errori di valutazione commessi in precedenza, non ha potuto esprimersi al meglio). Melandri giudicato troppo leggero e simile agli altri, Canini (mai stato il vero Canini, a prescindere da domenica), Guazzo (frenato da qualche scelta tecnica e non…) e Benassi. Dentro due difensori, due centrocampisti e due esterni più un portiere. Tanto per sconfessare la tesi ‘biologica’ di un mercato estivo che purtroppo ha badato a contenere le spese senza rinforzare la squadra. Perché poi il campo, indipendentemente dalle chiacchiere da bar, ha dimostrato questo: potenzialità inespresse che hanno portato ad un esonero massivo. Con Faggiano, gli interventi maggiori sono stati realizzati a centrocampo, un reparto di cui spesso si è detto mancasse di qualità. Corapi è stato per gran parte il migliore ma cantava e portava la croce da solo. Giorgino ha fatto cose egregie, anche da fuori ruolo, indiscutibile. Ecco allora quantità e fosforo con Munari e Scozzarella, giocatori di categoria superiore non solo perché ci giocavano (il primo in A e il secondo in B) ma perché lo hanno dimostrato nel corso della loro carriera. Gianni è ancora indietro di condizione, Scozza pensa già a 1000 all’ora. E pazienza se due mostri sacri come Corapi e Giorgino finiranno in panchina. Toccherà anche a loro tirare la carretta nell'ambito di certe gerarchie che non sono definite del tutto.

SENZA PUNTA? C'E' NOCCIOLINI - In difesa, portiere compreso, sono stati fatti degli interventi mirati: Benassi e Canini non convincevano, escono per far posto a Iacoponi (che all’occorrenza può fare il centrale in una difesa a quattro) e Di Cesare (che a Bari e non solo ha fatto bene). Esperienza e sicurezza, lusso per la categoria a testimoniare che il chiaro intento è la Serie B. Frattali aiuta: immaginate Zommers, a 19 anni e in grande crescita, in una partita come quella del Penzo? L’esperienza e la forza mentale di un ragazzo non giovanissimo può dare una grande mano a KZ1, tornerà utile, molto utile. Davanti il discorso è diverso, un po’ più delicato: sono arrivati Scaglia ed Edera, due esterni che possono dare a D’Aversa forza e qualità (il primo), freschezza (il secondo). Il vice Calaiò? Nocciolini a questo punto perchè, saltato il trasferimento al foto finish di Regolanti dal Latina, il Parma non aveva più tempo per piazzare altri colpi. La società ha messo a disposizione un bel budget per permettere a Faggiano di portare a casa gli obiettivi designati. In conclusione: la coperta si è allungata rispetto a prima, con un grande sforzo economico ma resta corta davanti perché il solo Calaiò non durerà per sempre. E uno tra Guazzo ed Evacuo poteva tornare utile anche a partita in corsa.


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