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Parma, da Rossi a Toni Calvo: dieci anni di mercato di riparazione

Top e flop di un mese di trattative pericolose

Il mercato di riparazione è sempre pericoloso. Una roba del genere la disse Daniele Faggiano nel giorno della sua presentazione ufficiale. Andare a toccare una squadra che adesso funziona bene è rischioso, sia con dei movimenti in entrata che in uscita. Contando gli ‘esuberi’, che il Parma deve smaltire per forza, i qualcuno uscirà inevitabilmente. Ma quelli che entreranno dovranno essere dei giocatori motivati e importanti, che sappiano dare un’impronta subito a una squadra che vuole vincere il campionato e che si è riscoperta forte dopo l’avvento di mister D’Aversa che ha messo al posto giusto i tasselli giusti. Che si è adattato e che adesso chiede, per esprimere il suo calcio, tre o quattro rinforzi. Con delle caratteristiche importanti e funzionali al suo gioco. Non è sempre facile fare questo tipo di operazioni, perché il tempo a disposizione è poco e la pressione tanta. Per questo, il ds Faggiano e i suoi dovranno fare un lavoro di ricerca e selezione tale da poter portare al Parma un valore aggiunto subito. Che non sia facile il mercato di riparazione lo dice la storia. Tutte le squadre, dalla A alla D,hanno avuto dei problemi con le trattative invernali. Anche il Parma. Ripercorriamo la storia degli ultimi dieci anni di campagna acquisti.

Nel 2006, al primo anno di Tommaso Ghirardi come presidente, il Parma mette a segno un colpo importante, che sarà decisivo per la salvezza: Giuseppe Rossi da Manchester. L’italo-americano segnerà otto gol facendo le fortune di Claudio Ranieri e dell’imprenditore bresciano che si salvò in maniera miracolosa anche grazie all’attaccante cresciuto nel Parma prima di spiccare il volo verso Old Trafford. 

Nella stagione 2007/2008, con Di Carlo in panchina, arrivò Cristiano Lucarelli, dallo Shakhtar Donesk. Un affare complessivo di 5,7 milioni di euro che Ghirardi conclude il 15 gennaio. Tre anni di contratto per l’attaccante che segnerà con la maglia del Parma 4 reti in 16 presenze. Prezioso l’anno dopo, in B. Assieme a lui arrivò Luca Antonelli in prestito dal Milan. In B arriveranno Lunardini e Vantaggiato. 

La stagione 2009/10 è segnata dal ritorno di Hernan Crespo, bomber amato e idolo indiscusso di una piazza che si sorbirà anche Luis Antonio Jimenez e Francesco Valiani. Più positiva, decisamente, la seconda trattativa. Con il Mago andò così e così anche se i suoi colpi di classe illuminarono il Tardini per un po’.

Il gennaio del 2011 porta sotto l’albero colpi che non incideranno più di tanto. Solo nel bilancio, che poi sarà quello che andrà a condannare il Parma qualche anno più tardi, portandolo al fallimento: la società di Ghirardi cede Luca Antonelli e Alberto Paloschi al Genoa in cambio di Francesco Modesto e Raffaele Palladino che arrivano con la valigia già gonfia di un ingaggio che pesa. Assieme a loro arriva anche l’amico di Lionel Messi, un certo Toni Calvo che non si è mai visto e che non ha mai inciso. Ogetto misterioso. Il botto però Ghirardi lo fa con Amauri, anche lui decisivo per la salvezza.

L’anno dopo arrivano Mariga, già vecchia conoscenza del Parma, Jonathan, il terzino dell’Inter diventato giocatore a Parma e Okaka, ex ragazzo prodigio della Roma che non legherà mai con l’ambiente Parma.  Nella stagione successiva, il Parma è già con l’acqua alla gola per i problemi finanziari che lo travolgeranno nel 2015. Costretti a un mercato al ribasso, i dirigenti crociati si affideranno alle gesta di Ampuero, Musacci e Strasser. 

Ma è l’anno dopo che, complici i problemi economici sempre più gravi, il Parma caverà il sangue dalle rape. ‘Adottando’ Ezequiel Schelotto dal Sassuolo, giocatore rimesso in piedi e che sarà parecchio importante per la scalata all’Europa League assieme a Christian Molinaro. Un po’ meno lo sarà Nicola Pozzi, ceduto dopo sei mesi senza alcun rimpianto. 

L’anno del fallimento corrisponde con l’ultimo mercato impegnato di un Parma che dopo pochi mesi, nel giugno del 2015, cesserà di esistere travolto dai debiti e dalla vergogna. Taci porterà con sé Christian Rodriguez e Varela dall’Atletico Madrid e dal Porto rispettivamente, mentre il Milan, per intercessione di Galliani, grande amico del petroliere arrestato poco dopo in Albania, regalerà al Parma Antonio Nocerino. I tre non eviteranno la retrocessione, andranno via con l’orda di un fallimento epocale. 


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