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Il Parma saluta Erreà: pronto un accordo con Puma

L'azienda di San Polo di Torrile, dopo 16 stagioni, non sarà più lo sponsor tecnico del club di Krause

Il dettaglio Erreà sulla maglia crociata - foto parmacalcio1913.com

Parlerà sempre meno parmigiano il club di Kyle Krause, seguendo un processo di globalizzazione innescato ormai 3 anni fa dal magnate americano, sempre più propenso a dare al Parma una dimensione internazionale. L’obiettivo è chiaro: cercare di fare emergere il marchio Parma nel calcio che conta. Andrebbe letta in questo modo la stipula di un contratto di fornitura tecnica con la multinazionale tedesca Puma, che comparirà dall’anno prossimo sulle maglie crociate al posto dello storico partner Erreà. L'azienda di San Polo di Torrile ha accompagnato la risalita del Parma nel calcio che conta dopo la discesa agli inferi per il fallimento al tempo di Ghirardi. Finisce così un connubio che durava da 13 anni con il gruppo parmense, guidato da uno degli storici “sette soci”, Angelo Gandolfi che assieme ai partner possiede ancora un 9% di azioni del club ma non ha più alcuna voce in capitolo nella nuova era americana. 

L’azienda parmense aveva un accordo che prevedeva un cammino insieme ancora per due stagioni e per questo motivo sembra che il Parma di Krause dovrà pagare ad Erreà una penale di rescissione, prima di poter annunciare il suo matrimonio con Puma.

Un’operazione di marketing di grande prestigio, quella con Puma che da anni 'veste' Gigi Buffon, capitano crociato e che è sbarcata quest'anno in Serie A. Puma è sponsor tecnico della Nazionale Italiana di calcio e altri club come Milan e Manchester City.  Questo testimonia la grande voglia di Krause di crescere e guardare oltre i confini locali. Cambiare sponsor tecnico dopo 16 anni non solo è legittimo da parte del nuovo proprietario del Parma, ma può essere anche la cosa giusta per tutti in questo contesto e in questo momento storico, con una nuova era lanciata verso grandi traguardi e un passato “provinciale” che si vuole lasciare alle spalle. Quello che lascerebbe perplessi - anche se  Erreà interpellata da ParmaToday.it in merito alla questione non ha voluto assolutamente commentare la vicenda - non è tanto la decisione del Parma in sè, che è nell’ordine delle cose, ma che da parte di Krause non si sia trovato nemmeno il tempo di una telefonata o di una comunicazione personale a chi  in fin dei conti risulta ancora a libro soci. Dopo 13 anni al servizio del Parma e dopo aver aiutato il club in tanti modi, dai tempi di Ghirardi sino alla ripartenza dalla D, Erreà non comparirà più sulle maglie del Parma che oggi viaggia veloce verso il futuro, non si volta indietro e sogna sempre più da club internazionale.


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