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Gervinho, no a Russia e Brasile (per ora): il reintegro è opzione possibile

L'ivoriano si allena a parte, la squadra aspetta un cenno e dato che ci sono difficoltà a concretizzare la cessione, l'ipotesi di farlo ritornare nei ranghi non sarebbe proprio campata in aria

D'Aversa con Gerivnho - foto Ansa

“Gervinho? C’è un caso non caso. Posso dire solo che Gervinho non era così convinto di andarsene”. Daniele Faggiano aveva provato a fare il pompiere, spegnendo un caso che alla fine  - a sentire il direttore sportivo che in prima persona ha vissuto il ‘disagio’ dell’ultimo giorno di mercato – caso non è. E forse questo può considerarsi anche un primo passo verso il reintegro, che non è proprio un’ipotesi campata in aria viste le difficoltà mostrate da Gervinho ad accettare le offerte che il Parma sta cercando di sottoporgli.

Intendiamoci: il reintegro sarebbe un'ipotesi che – eventualmente – prenderebbe piede solo dopo le due settimane di castigo a cui l’ivoriano è stato sottoposto per le “ripetute assenze ingiustificate agli allenamenti della scorsa settimana”, come specifica il Parma nel comunicato diffuso martedì. “Adesso quello che non serve al Parma è sparare contro tutto e tutti - ha detto Faggiano durante la presentazione di Caprari - Noi eravamo in orario, gli altri pure, però chi non era convintissimo era il giocatore”. Che, secondo indiscrezioni, quel giorno sarebbe sparito per quattro ore e si sarebbe reso irreperibile, salvo poi comparire nelle stanze dello Sheraton per manifestare i suoi dubbi, quelli che di fatto hanno frenato il trasferimento all’Al-Sadd e hanno causato i malintesi.

La storia dei giorni scorsi è un po’ la conseguenza alle sue bizze, quelle con cui ha posto fine all’idillio con Parma, il primo passo verso lo strappo che – forse – non è poi così irriducibile. L’ivoriano è costretto ad allenarsi a parte, lontano dal gruppo per decisione della proprietà condivisa dall’allenatore. Giovedì, nella sua sessione pomeridiana seguito dal fratello onnipresente e adesso anche a bordocampo, ha svolto la sua sgambata quotidiana, in attesa di un primo passo verso i compagni. Una mano tesa al gruppo alleggerirebbe la sua posizione di separato in casa, l’altra l’avrebbe già tesa all’allenatore con il quale, dopo i giorni burrascosi, avrebbe avuto qualche colloquio – chiamiamolo così – chiarificatore.

Il rapporto con D’Aversa, disposto anche a concedere qualche licenza all’ivoriano (come spesso riportato in conferenza) a fronte dell’impegno in campo, si è inclinato, probabile che non tornerà più come prima anche perché il tecnico crociato sente tradita la sua fiducia riposta nell’ivoriano, ma D’Aversa a dispetto del suo essere sanguigno potrebbe anche accettare la mano tesa dell’ivoriano, a patto che si dimostri umile verso i compagni che aspettano un segnale.

Gervinho intanto, è notizia dell’ultima ora, avrebbe rifiutato anche le proposte che gli sono pervenute dal Brasile. No a Palmeiras (che avrebbe messo sul piatto una bella fetta di torta nel piatto dell’ivoriano: 1,7 milioni di euro per sei mesi, più 2,3 per il prossimo anno) e Flamengo. Dal suo entourage filtra ancora silenzio, ma è possibile che Gervinho abbia sciolto i suoi dubbi (troppo tardi?) e deciso di rimanere a Parma. Adesso la palla passa alla proprietà: sarà disposta ad accettare le (eventuali) scuse dell’ivoriano e reintegrarlo in gruppo? Sempre in attesa di notizie provenienti da altri mondi (Russia, Brasile e MLS).


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