Parma, le frecce di Calaiò non vanno più a bersaglio
L'attaccante palermitano è a secco da 506 minuti
Il periodo nero di Emanuele Calaiò sembra non finire più. Domenica ha avuto la palla buona per scrollarsi di dosso le otto ore e mezza senza gol. La palla per decidere il derby. L’ultima freccia scoccata dall’Arciere è stata quella di Padova, quando ha firmato il 2-0 che ha chiuso la partita rendendo vano anche il tentativo di rimonta dei veneti che si erano fatti sotto alla fine di una partita dominata dal Parma e conclusa con il risultato di 2-1. Quello è stato l’ultimo acuto del capocannoniere crociato che, con 15 gol, ha contribuito al raggiungimento del secondo posto in maniera significativa. Da allora in poi si è spenta la luce e la stella di Calaiò si è offuscata parecchio. 506’ senza gol per un attaccante di razza come lui cominciano a pesare, a diventare tanti. Da Padova tantissimo lavoro sporco, pressing e costanza nella fase di non possesso, come sempre, ma niente gol. A volte neanche il lavoro sporco, come tutta la squadra anche lui ha subito l’impeto della crisi di identità che ha colpito il gruppo. Ma fa parte di un periodo nero che l’Arciere deve scrollarsi di dosso e allontanare il più possibile perché da ora si fa sul serio e non si può più sbagliare. Un attaccante mette sempre in preventivo, nel corso della sua carriera, che prima o poi un momento del genere possa verificarsi. Certo, 34 giorni sono tanti, ma c’è ancora tempo per rimediare e mettersi alle spalle anche questa.