Sport

Il Parma reparto per reparto: attacco esplosivo, ma con qualche doppione

Nocciolini sorprendente, Evacuo ha avuto diversi problemi. Calaiò, un giocatore fuori categoria

Trenta gol fatti non sono affatto pochi. Il Parma ha il terzo migliore attacco del girone, meglio dei crociati hanno fatto solo Pordenone (34 gol) e Bassano (32). In venti partite, la squadra di D’Aversa ha segnato 1,5 gol a gara, portando sul tabellino 8 giocatori: Calaiò è il capocannoniere crociato. Ha raggiunto già quota otto. Seguono Nocciolini con sette gol, Evacuo e Baraye con quattro, Giorgino e Scavone che hanno segnato due gol a testa, poi Guazzo e Corapi che hanno timbrato il cartellino una volta soltanto.  Quello d’attacco è un reparto affollatissimo. Qualcuno a gennaio farà sicuramente le valige, gli indiziati sono Melandri e uno tra Guazzo ed Evacuo, che piace a mezza Serie B oltre che a tutto il girone C di Lega Pro. Dipende dalla scelta di D’Aversa che sa di avere a disposizione un gruppo di fuoco importante e, nello stesso tempo, iper affollato. Pieno di giocatori simili. Prendete Evacuo e Calaiò: due bomber di razza, uno segna e regala giocate d’alta scuola (Calaiò) l’altro annaspa e non vede l’ora di avere un’opportunità. I due per caratteristiche si somigliano, faticano a oggi a giocare insieme perché la squadra non li supporta. E poi c’è pure Guazzo: tre prime punte per un posto, tre giocatori che giocherebbero ovunque. Accompagnati da gente come Melandri, Baraye e Nocciolini, la vera sorpresa di questo campionato.

Nocciolini – E’ lui l’uomo nuovo del Parma. Grinta, fame, spirito di sacrificio. Smalto e inventiva, estro e personalità. Perché per giocare nel Parma devi averne tanta. Arrivato in silenzio, come quinta punta, pronti via si è ritagliato un posto da protagonista nel giro di due o tre giornate. La tripletta di Pordenone ha dato ragione ad Apolloni che lo ha sfruttato più come esterni nel 3-5-2 che come attaccante esterno. Quello è il suo ruolo. Il posto fisso del Noccio è quello. Oltre ai sette gol, Manuel ha regalato anche un assist e giocate importanti. Ed è rimasto fuori per tre settimane a causa di un infortunio. 

Calaiò – L’Arciere è un giocatore di una categoria superiore. Forse anche due. L’attaccante siciliano ha conquistato il cuore dei tifosi prima che venisse a Parma, per il suo curriculum e per quello che ha fatto. Per quanto ha segnato. A servizio della squadra, si sacrifica e fa quasi sempre la cosa giusta nel momento giusto. Oltre agli otto gol, si è saputo conquistare i tifosi mostrando attaccamento alla maglia e un professionismo allo stato puro. Difficile da marcare, quando arma il sinistro riesce a sparare che è una bellezza. Poi si porta il braccio destro alla spalla per pescare la freccia dalla faretra, prima di scagliarla con il suo arco.

Evacuo – Felice non può essere… felice. Perché è arrivato con l’etichetta di un bomber di categoria, ma ha faticato in maniera tremenda dato che ha davanti uno come Calaiò che in questo momento non riesci a tirare fuori dal campo neanche se lo trascini. Perché con lui non può giocare adesso, perché o scegli Evacuo, o Calaiò. E per ora la scelta pare facilitata dal fatto che l’Arciere sta attraversando un grandissimo momento di forma. Mentre lui no. Non giocare non lo aiuta sicuramente, dato che la sua fisicità deve essere sollecitata di continuo. Le sue caratteristiche da centravanti d’area servono in alcuni frangenti, in altri meglio quelle di Calaiò. Ha segnato quattro gol, due su rigore, ma può essere l’acquisto di gennaio. Per il Parma e per qualche altra squadra.

Baraye – Un giocatore del genere farebbe comodo a tutti. Corre, ha tecnica e gioca con la squadra. Ecco, se limerà questo difetto di assentarsi dalla partita in alcune fasi, allora non lo prendi più. Si sacrifica come esterno nel 4-3-3, partecipa anche alla fase difensiva e per questo non sempre è puntuale nell’ultimo passaggio. Ha delle doti pazzesche, una grande potenzialità, si scatena nei 40 metri e può diventare devastante in ripartenza. Quattro gol sono pochi per uno come lui, che ha pagato anche le scelte di Gigi che lo vedeva mezz’ala.

Guazzo – Un gol, contro il Forlì, tanta panchina, poche occasioni. Resta lui la prima punta meno prima punta di tutte. Per caratteristiche può giocare con tutti, è l’unico dotato di certi movimenti, di colpi e sa vedere la porta. Uno che in carriera i gol li ha sempre fatti, ma a Parma ha faticato parecchio. Prima con Apolloni che non gli ha mai dato la possibilità di mettersi in mostra, nonostante lo stimasse molto. Poi con D’Aversa è capitato nel periodo più proficuo del Calaiò parmigiano. Ma resta comunque un’alternativa valida tecnicamente e una pedina importante per il mercato. Ha qualche richiesta, ma la sua scommessa è quella di vincere anche a Parma, facendo ricredere un po’ tutti.

Melandri – Il Micio non è sempre stato all’altezza della situazione. Meglio quando entra dalla panchina, dall’inizio fatica terribilmente a rimanere in partita nonostante lotti e sappia giocare a calcio. L’esplosione di Nocciolini non lo ha aiutato, lui nemmeno si è dato una grossa mano.


Si parla di