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E' il derby delle deluse: tra ambizioni e progetti, poca soddisfazione

Il Parma ha cambiato staff tecnico e direttore sportivo tra novembre e dicembre. La Reggiana ha esonerato Colucci dopo averne respinto le dimissioni. E Mike Piazza ha pagato gli stipendi in ritardo

Foto D. Fornari

Parma-Reggiana si avvicina e la tensione derby cresce a dismisura ogni giorno che passa. Da un lato i tifosi che non vedono l'ora dopo vent'anni di tornare ad ospitare al Tardini gli acerrimi rivali sportivi, mentre dall'altro i giocatori assieme a Roberto D'Aversa aspettano la partita per testare le loro condizioni fisiche e mentali dopo il pareggio contro il Teramo che ha bloccato l'emorragia ma non ha guardito il Parma, che in quattro partite ha segnato zero gol e conquistato un solo punto. Al centro sportivo di Collecchio continuano i preparativi per quella che da molti è considerata la vera e propria gara della svolta, come successe all'andata. Agli ordini di Roberto D'Aversa che è tornato sergente e che in maniera autoritaria pretende il rispetto di regole e di dettami tattici, decisione e cattiveria agonistica, tratti distintivi di un credo calcistico che ha portato a una bella cavalcata che ha illuso tutti e tradito, nello stesso tempo, le attese di una tifoseria che probabilmente si aspettava di più. Proprio come la proprietà. Il Parma nelle ultime dieci partite ha collezionato la 'miseria' di dodici punti: tre vittorie (Gubbio, Maceratese, Padova) dopo due pareggi (Forlì, Mantova) e la sconfitta cocente contro il Fano.  Che va ad aggiungersi alle tre subite nelle ultime quattro partite contro Ancona, Bassano, Sudtirol che hanno gettato nello sconforto i crociati e il pubblico del Tardini che arriva un po' sfiduciato a questa partita, annunciata da polemiche sul presunto mancato fair play di Lucarelli per la questione maglia, da incontri con possibili compratori e incertezze sulla tenuta psico-fisica del Parma. Che nelle utlime dieci partite ha segnato dieci gol e ne ha subiti nove, un po' troppo pochi i primi, un po' troppi i secondi per una squadra che voleva vincere il campionato e che adesso si trova a - 13 dal Venezia già promosso in B. E' una distanza siderale se si calcola anche la spesa 'folle' di un mercato di riparazione che ha portato Frattali, Iacoponi, Di Cesare, Scaglia, Munari, Scozzarella, Edera, Sinigaglia e Bassi che è arrivato, ha giocato quattro partite e se ne è andato. Il secondo posto resta l'obiettivo minimo, ma quello vero è sempre la B che passa dalla vittoria del derby al Tardini. A proposito del Tardini, il Parma ha collezionato 30 punti su 18 partite davanti al suo pubblico,  il Venezia 38, la Reggiana 36. E occupa l'ottavo posto nella classifica della gare interne, sintomo di una sindrome del Tardini che esiste e non riesce a essere debellata. E' invece secondo nella classifica delle partite in trasferta, dove in diciannove partite ha collezionato 37 punti. Primo anche qui è il Venezia. Le voci su possibili ingressi in società da parte di nuovi partner pronti a rilevare delle quote sono sempre più insistenti e prosegue l'interesse da parte dei cinesi della Desport che solo una settimana fa si sono visti al Tardini per la seconda volta in poco tempo. 

La Reggiana non se la passa meglio. Anzi.  Nove punti in dieci partite, frutto di tre sconfitte (contro Maceratese, Samb e Forlì), una vittoria (Teramo) e sei pareggi. L'ultimo dei quali rocambolesco contro la Feralpisalò, un 4-4 che ha il sapore della sconfitta. Nove gol segnati nelle ultime dieci partite (quattro in una sola gara contro la Feralpi),  dodici subiti. E' al quinto posto in classifica con 59 punti, 21 in meno del Venezia, 8 dal Parma. Ha collezionato in casa 36 punti su 19 partite, costruendo all'interno del Mapei Stadium più della metà del suo bottino. Occupa la terza posizione per quanto riguarda la classifica delle gare intere, dietro a Venezia (38 punti) e Pordenone (37 punti). Fuori casa invece mostra tutti i limiti di una squadra che su 18 partite ne ha fatti 23, è ottava nella classifica. E' stata anche prima, va detto, all'inizio con Colucci, esonerato dopo lo 0-3 contro il Venezia. Mike Piazza ha voluto dare una svolta dopo aver respinto, d'accordo con Franzone (amministratore delegato) le dimissioni di quest'ultimo dopo il pareggio contro il Bassano. Il derby ha segnato particolarmente le ambizioni dei granata che hanno avuto, dal 19 dicembre in avanti, un periodo delicatissimo. Che ha consentito ancora una volta l'incrinarsi dei rapporti tra squadra e tifosi. Menichini, scelto al posto dell'allenatore pugliese, ha collezionato 13 punti in 5 partite, ma nelle ultime dieci ha mostrato tutti i limiti di una squadra non all'altezza e forse sopravvalutata anche dallo stesso Piazza che probabilmente ci sarà domenica. L'investimento di 4 milioni di euro, la metà di quelli spesi dal Parma, può considerarsi perso. C'è chi dice che sia pronto a fare un passo indietro, non è così. Da uomo di sport, icona del baseball e amante del calcio, avrebbe garantino liquidi anche il prossimo anno. Il rapporto con Maurizio Franzone si è incrinato parecchio. L'ad promosso da Piazza sarebbe stato all'origine dei ritardi nei pagamenti: siccome la squadra non esprimeva un buon calcio, ha voluto punire i giocatori pagandoli nell'ultimo giorno utile. Senza che Piazza lo sapesse. I contributi sono stati evasi ma non in maniera totale. Insomma,il derby delle deluse si avvicina e rappresenta un punto di svolta. 


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