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Vigilia contro l'Ancona, Morrone: "Bisogna dare una risposta a sè stessi"

"Lucarelli? Con lui ho un ottimo rapporto, mi è parsa una situazione paradossale ma adesso siamo uniti e lavoriamo per un obiettivo comune"

Stefano Morrone al campo - foto Parmatoday.it

Dal nostro inviato

COLLECCHIO - Un po' di Stefano Morrone in gruppo non guasta mai. Grinta, passione, cuore. Intensità e spirito di gruppo. Per risollevare questo Parma, per cancellare il passato e ripartire da zero. "Farò tutto in base a quello che ho visto. Poi vediamo cosa succede. Io voglio fare una grande partita e mi piacerebbe che i ragazzi al novantesimo fossero contenti di aver vissuto la partita fino in fondo. Ho parlato con Alessandro Lucarelli, con il quale il mio rapporto è ottimo, l'ho chiamato nello spogliatoio per parlarci ed era una situazione un po' paradossale. Lui è più grande di me ed è la prima volta che mi capita in carriera (ride ndc). Abbiamo capito che il momento è delicato e bisogna dare tutto per fare il bene del Parma. Così sono arrivato a mercoledì, con lo spirito di dare una mano alla società. La proprietà mi ha chiesto di dare una mano di portare i ragazzi ad Ancona, non vedevo l'ora. Ho trovato un gruppo che sta alla grande, che ha lavorato con intensità, coeso e che mi ha dato tantissimo. Ogni allenatore prova a trasmettere quello che ha. Il mio calcio è fatto di rabbia e intensità, voglia di aggredire l'avversario. Non c'era tanto tempo per provare chissà che, ma i ragazzi sono pronti a dare battaglia. Difesa a quattro? Mi piacerebbe giocare così. Siamo contati dietro, Messina è a disposizione e lo portiamo. Conta molto l'atteggiamento della squadra, non tanto il modulo. Bisogna dare una risposta prima a sè stessi che alla gente, i giocatori infatti sono chiamati a dare una risposta, come me. Abbiamo questa bella responsabilità e ora ce la godiamo. Non ho pensato a un lavoro atletico, loro hanno fatto alla grande quello che gli ho chiesto. Io ho provato a portare la mia mentalità e il mio modo di essere, non mollare mai in qualsiasi situazione. In alcune partite bisognava dare di più e il calcio questo ce lo insegna. Ho provato a trasferire la mia mentalità, sono sicuro che ci saranno delle difficoltà ma sotto l'aspetto della prestazione, vorrei una squadra forte, corta e compatta, aggressiva. Non potevo non vivere questi giorni con grande voglia, che è quella che mi contraddistingue. 

L'Ancona? Non vive un momento bellissimo, gioca davanti al proprio pubblico e vuole tirarsi fuori da queste difficoltà. Ho dormito poco martedì, lo ammetto. Non vedevo l'ora di arrivare al campo. Il mio futuro era nel settore giovanile, ero e sono innamorato di quel mondo e tornerò in quel mondo probabilmente. Ma sono ambizioso, ho costruito la mia carriera con fatica e sudore, cercherò di fare altrettanto da allenatore. A chi mi ispiro? Ho avuto tanti bravi allenatori, che mi hanno dato tanto, ma poi in panchina sono me stesso. Guidolin mi ha dato di più".


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