Siligardi è l'uomo in più: Bob ha un asso nella manica
L'ex Inter è cresciuto con D'Aversa ai tempi della Triestina e si è ritrovato a lavorare con il tecnico dopo 8 anni. Ha salvato la panchina al tecnico nella partita con il Foggia
Sabato sera, all’Allianz Stadium, il Parma ha realizzato una delle più grandi imprese dell’era D’Aversa. Oltre a mettere la firma sulle due promozioni, il tecnico nato a Stoccarda è stato capace anche di uscire indenne dalla tana degli extraterrestri, portando a casa un punto che sa di vittoria. E di rigenerare calciatori fino a un certo momento poco utilizzati e poi, se chiamati in causa, bravi a farsi trovare pronti. La costante della sua avventura a Parma. Era successo con Edera, nella prima parentesi di D’Aversa, in Lega Pro a fine stagione, o con Felice Evacuo prima che l’attaccante finisse all’Alessandria in prestito. E’ successo con Barillà, ‘accomodatosi’ in panchina per fare spazio all’intelligenza tattica di Scavone e poi recuperato alla fine. E per dirla tutta: Nino è adesso un giocatore insostituibile.
Ed è stato bravo anche con Luca Siligardi, sia in Serie B sia nell’interregno della Serie A, dove Bob sta raccogliendo frutti forse insperati che arrivano con grande quantità, segno che il lavoro sostanzialmente è stato ben fatto e programmato e che il Parma può contare sulla preparazione tattica di un tecnico che, assieme alla sua squadra, è un po’ la sorpresa di un campionato che sta consacrando la squadra come provinciale di lusso. E di lusso va anche a D’Aversa, bravo anche a far sentire importanti i giocatori che forse presto si buttano nel dimenticatoio. Complice – va detto – anche il loro scarso utilizzo dettato sia dalle scelte che dalle questioni tattiche. Non è il caso di Luca Siligardi, giocatore cresciuto all’ombra del D’Aversa giocatore, quasi allenatore, alla Triestina.
L’uomo in più di D’Aversa che sabato sera all’Allianz Stadium ha cambiato l’inerzia della partita, dando alla mediana del Parma un po’ di estro. Si accentra spesso, la velocità non è probabilmente il suo forte ma a questa mancanza, il trequartista ex Inter sopperisce con una notevole tecnica di base che vanta dai tempi dei nerazzurri, squadra in cui ha esordito e che sabato, da titolare o subentrante, affronterà con la stessa voglia di stupire che ha il Parma.