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Aggressioni ai sostenitori del Parma: daspo per 12 tifosi del Venezia

Sono ritenuti responsabili di una serie di attacchi, due quelli accertati: in strada Nova, a Santi Apostoli e un terzo su cui continuano le indagini vicino al Sant'Elena, avvenuti tra le calli di Venezia il 29 gennaio

Gli investigatori sono convinti di aver chiuso il cerchio sul gruppo di violenti: 12 persone sono state raggiunte da Daspo perché ritenute responsabili di una serie di attacchi (2 quelli accertati: in strada Nova, a Santi Apostoli e un terzo su cui continuano le indagini vicino al Sant'Elena) avvenuti tra le calli di Venezia il 29 gennaio scorso. Prima del big match tra il team lagunare e il Parma, ai danni di alcuni sostenitori della squadra ospite. Per loro il questore Angelo Sanna ha già firmato il provvedimento amministrativo (divieto di accedere a manifestazioni sportive), ma le indagini della Digos continuano per accertare responsabilità di tipo penale e per identificare eventuali ulteriori violenti (si indaga per lesioni e rapina aggravata).

Alcuni di quelli individuati erano già stati destinatari di provvedimenti simili in passato. "Tutti quanti sono stati identificati in modo diretto e sicuro", è stato spiegato in conferenza stampa. Nella fattispecie la pena più grave è un daspo di 5 anni con obbligo di firma nei confronti del più "recidivo" di tutti, due quelli di 4 anni e 3 quelli di 3 anni (oltre a 5 daspo della durata di due anni senza obbligo di firma). Il più giovane identificato ha 33 anni, il più vecchio 47. Non dei giovanissimi, insomma.

Un episodio definito "grave" dal procuratore capo Adelchi D'Ippolito, perché "ha scosso la tranquillità della nostra città". "Diamo atto agli uomini della Digos di un lavoro puntuale e preciso - ha aggiunto - La cosa più difficile era l'identificazione precisa dei tifosi, se così possiamo definirli. Gli investigatori si sono avvalsi da un sistema di telecamere che coprono la città in modo quasi totale". Un lavoro certosino che ha portato a individuare 12 persone ora iscritte nel registro degli indagati. Non solo, perché tra le varie attività venerdì scorso sono state effettuate anche alcune perquisizioni con sequestro di materiale. Di grosso aiuto anche le testimonianze di alcuni cittadini che hanno deciso di non volgere lo sguardo dall'altra parte". 


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